Il Collegio valdese
una scuola
una testimonianza

di Lucetta Geymonat

Quella del Collegio è una storia complessa, ma, e questa è la sua specificità, è una sto­ria i cui protagonisti principali sono la mente e il cuo­re, una storia, cioè, in cui le idee, la creatività, sono state, nella maggior parte del suo percorso, sostenu­te da grande generosità, e lo sono tuttora. In altre pa­role, malgrado le tensioni di alcuni momenti partico­larmente difficili, si è sempre voluto.Nel tempo, si è creata, infatti, una rete di aiuti, in cui singole persone, comitati e associazioni non si so­no arresi davanti alle difficoltà, ma hanno operato atti­vamente per mantenere in vita l’istituto. Sono gli ami­ci del Collegio. La storia di questa amicizia ha inizio nel 1936 e so­no gli insegnanti stessi a promuoverla con le loro pro­poste e con il loro impegno. In quell’anno, infatti, se­ri problemi finanziari portarono la Tavola alla decisio­ne di chiudere il Liceo valdese. Per iniziativa del prof. Gustavo Vinay, si ebbe allora l’idea di fondare il «Co­mitato Giovanile Valdese Pro Collegio» che si rivolge­va «a tutti i valdesi d’Italia, d’Oltralpe e d’Oltrema­re» facendo appello a quanto essi avevano ricevuto dal Collegio:

non è l’Editto di Emancipazione che ci ha veramente liberati dal servaggio, ma sono quegli uomini che nel nostro Collegio hanno appreso ad amare la cultura, che, vivificata dalla loro fe­de, è stata l’elemento primo di tutta la nostra opera di evange­lizzazione, l’elemento essenziale della nostra penetrazione in Italia, avvenuta grazie all’opera di pastori non solo, ma di mil­le professionisti valdesi che nel nostro Liceo hanno formato la loro mente e il loro cuore.

Dopo tre settimane in una circolare nuovamente ri­volta «A tutti i valdesi» il presidente del Comitato rin­graziava perché: in tre settimane avete assicurato spontaneamente con i vostri impegni più della metà della somma necessaria a colmare il de­ficit del Collegio per i tre anni prossimi venturi. Nel maggio dello stesso anno il Comitato si costituì in «Comitato degli Amici del Collegio» con il dupli­ce scopo di assicurare la vita del Collegio per i tre an­ni successivi e istituire un fondo per garantirne defini­tivamente la continuazione. Nello stesso mese la Tavo­la revocò la decisione di chiudere il Liceo e assicurò la vita del Collegio per almeno tre anni. Questi primi importanti passi verso una efficace or­ganizzazione del sostegno al Collegio si perfezionaro­no ulteriormente a seguito di un ordine del giorno del­la sessione sinodale valdese del 1949, in cui si stabiliva la formazione di una Commissione finalizzata al so­stegno morale, culturale e finanziario del Collegio. Ne facevano parte il vicemoderatore pastore Achille Deodato, in qualità di presidente, il preside prof. Adolfo Tron, vicepresidente e cassiere, e il prof. Attilio Jalla, segretario. La commissione si attivò per raccogliere i nominativi degli ex studenti sia del Collegio sia del­la Scuola Normale che, a lavoro ultimato, ammonta­rono a 1300. Inoltre, propose la costituzione di un’as­sociazione che avesse come principale obiettivo il so­stegno del Collegio. Si costituì, così, con finalità speci­fiche e in modo definitivo, l’«Associazione Amici del Collegio valdese». La prima seduta ebbe luogo il 28 ottobre 1951 sot­to la presidenza del prof. Attilio Jalla. Il bollettino n. 1 fu pubblicato nell’agosto 1952. Nel supplemento alle­gato viene riportato il Regolamento. L’articolo 1 recita: È costituita una Associazione, col nome di «Amici del Collegio valdese», con lo scopo di riunire gli ex studenti, ex studentes­se, professori ed ex professori del Collegio Valdese di Torre Pellice, comprendendovi quelli dell’antica scuola normale valde­se; di stabilire fra loro legami pratici di solidarietà; di sostene­re e potenziare l’Istituto nello svolgimento della sua opera; e di promuovere ed organizzare iniziative per collaborare efficace­mente al suo finanziamento. È interessante osservare che il primo articolo del­lo statuto dell’Associazione approvato dall’assemblea dei soci del 2005 riporta esattamente l’articolo 1 del Regolamento del 1951. L’Associazione Amici del Collegio valdese continuò la sua opera di sostegno morale e finanziario sotto la presidenza del professor Jalla fino al dicembre 1954, a cui successe il dottor Enrico Gardiol il quale svolse que­sto incarico fino al 1988. Da questa data al 2004 svolse il ruolo di presidente il dottor Gianfranco Mathieu. Il sostegno dell’Associazione Amici del Collegio valdese diventò particolarmente importante all’inizio degli anni Sessanta quando il Collegio attraversò la grave crisi finanziaria di cui si è già parlato. L’Associa­zione promosse allora una estesa e capillare campagna di sensibilizzazione volta a coinvolgere il maggior nu­mero di persone che, mediante un dichiarato impegno finanziario, garantissero la sopravvivenza dell’istitu­to. L’entusiasmo e la dedizione con cui Enrico Gardiol e gli Amici condussero la campagna ottennero un’am­pia risposta che portò a una sensibile riduzione del de­ficit amministrativo. L’appello «Perché il Collegio viva» fu rinnova­to vent’anni dopo, di fronte alla minaccia di chiusu­ra della Scuola media. Una originale iniziativa attuata nell’ambito di questa campagna fu un cortometraggio sul Collegio. Il film venne realizzato in italiano, france­se, inglese e tedesco con i seguenti titoli:

Perché il Collegio viva.
Afin que le Collège puisse vivre.
In order to keep the College living.
Damit das Gymnasium lebe.

La trama illustra il ritorno al Collegio, per docu­mentare la sua tesi di laurea, di un ex studente. Nel corso degli incontri con il suo vecchio professore, vengono rievocati luoghi, edifici e la storia a essi legata. interpreti sono: il professor Ermanno Armand Hugon nel ruolo del laureando, il professor Luigi Micol nel ruolo del professore anziano.Diamo l’esordio del commento al film:

mio padre mi ha parlato infinite volte del suo paese d’origine, della sua casa paterna, dei suoi anni giovanili, della sua scuoletta e del Collegio in cui ha compiuto gli studi superiori… Ora ecco­mi qui alla volta del paese dei miei antenati, in un pellegrinaggio ideale, che certamente anche mio padre vorrebbe fare con me.

L’Associazione ha continuato a svolgere la sua ope­ra di sostegno del Collegio attraverso l’invio di bol­lettini quadrimestrali ai soci e, soprattutto, attraver­so l’incontro annuale in occasione della «Giornata del Collegio». Entrambe queste iniziative hanno subito nel tempo delle trasformazioni, ma lo spirito di coesio­ne e di attaccamento al Collegio è rimasto immutato.Recentemente l’Associazione ha avuto anche l’ap­poggio dei rappresentanti dei genitori eletti negli or­gani collegiali, i quali si sono impegnati a promuove­re il Collegio in ogni occasione di incontro con il pub­blico. La «Giornata del Collegio», svoltasi per la prima volta il 19 agosto 1951, è il momento cardine della vita dell’Associazione poiché riunisce annualmente i suoi soci. Essa si svolge secondo un programma che non è sostanzialmente variato nel tempo e comprende un momento assembleare di riflessione e decisione circa le attività dell’Associazione, un momento conviviale e uno spazio ricreativo. Nel corso degli anni, luoghi diversi hanno ospitato i pranzi e gli intrattenimenti pomeridiani: il Convitto valdese, l’Hotel du Parc, le Scuole Villa (l’attuale Fore­steria), il ristorante della Seggiovia Vandalino, l’Hotel Gilly, la palestra del Collegio stesso, la Foresteria val­dese di Torre Pellice. Nel tempo i soci sono stati piace­volmente intrattenuti mediante concerti, rappresentaIl programma della prima Giornata del Collegio, svoltasi il 19 agosto 1951 e della Giornata del Collegio del 2 settembre 2012 esemplificano le scelte fatte a di­stanza di 61 anni:

«Giornata del Collegio valdese del 19 agosto 1951»
Ore 15: nell’Aula Magna del Collegio valdese primo incontro amichevole;
audizione artistica ricreativa eseguita da artisti ex-studenti (violino, violoncello, flauto, pianoforte);
rievocazione serie, scherzose, sentimentali della vita scolasti­ca trascorsa al Collegio;
ricevimento familiare; brindisi all’avvenire del Collegio;
visita di commiato alle vecchie aule del Collegio.

«Giornata del Collegio valdese del 2 settembre 2012» Salone della Foresteria valdese di Torre Pellice Ore 16:
Seduta societaria. Relazione morale e finanziaria;Ore 17,30:
Intervento del pastore Franco Giampiccoli su Il Generale Beckwith e i Valdesi- una dedizione totale malgra­do il contrasto”.
Giardino della Foresteria Ore 18,45: Apericena.

Nell’arco di 10 anni, dal 1999 al 2009, con lo scopo di rafforzare l’interesse per l’opera del Collegio, a cu­ra dell’Associazione Amici sono state allestite tre mo­stre, rispettivamente sull’impegno sportivo del Colle­gio (1999), sulle origini e sviluppo dell’Associazione stessa (2005) e sulla storia del Collegio dalla nascita al 2009 (2009)